Newsletter

Terremoti e sicurezza edilizia: cosa può fare l'intelligenza artificiale

Scritto da Ufficio Stampa Harpaceas | May 15, 2025 7:26:28 AM

Nella giornata del 13 maggio si è tenuta a Milano l’11esima edizione della Seismac Academy organizzata da Hilti e dedicata alla progettazione sismica. Nella stessa giornata, ai Campi Flegrei, si è registrata una scossa di magnitudo 4.4 arrivata in piena mattinata, alle 12.07, quando le scuole e tutte le attività erano aperte.

L’evento che ha colpito l’area dei Campi Flegrei negli ultimi giorni ha riportato al centro del dibattito pubblico il tema della sicurezza sismica delle costruzioni e della gestione del rischio in una delle aree vulcaniche più complesse d’Europa. Va ricordato che l’area dei Campi Flegrei ha registrato una serie di eventi sismici significativi, a partire dallo scorso il 13 marzo quando, alle 01:25, si è verificato un terremoto di magnitudo 4.4 con epicentro vicino a Pozzuoli e Bagnoli, a una profondità di circa 2,5 km. Questo evento è stato seguito da uno sciame sismico di 44 scosse con magnitudo superiore a 0, di cui nove tra 1.0 e 1.7. Il 15 marzo, un'altra scossa di magnitudo 3.9 è stata avvertita nella stessa area, con epicentro vicino alla Solfatara di Pozzuoli e a una profondità di 3 km. ​Le scosse hanno causato danni a edifici e infrastrutture, portando alla chiusura di strade e all’evacuazione delle case risultate inagibili. Il 13 maggio, si è verificata un’altra scossa di magnitudo 4.4 alle 12.07: l'epicentro del terremoto più forte è stato rilevato nel golfo di Pozzuoli, in mare, davanti al porto. Il sisma si sarebbe generato ad una profondità di tre chilometri. La scossa si inserisce in uno sciame sismico, come ha rilevato l'Ingv, che finora ha fatto registrare 12 scosse di terremoto di intensità variabile tra 0.9 e 4.4. Il terremoto delle 12.07 era stato preceduto di pochi minuti da  due scosse più lievi, entrambe di magnitudo 2.1. Alle 12.22 un'altra scossa intensa, di magnitudo 3.5.  Quello di magnitudo 4.4 è il secondo sisma più forte mai registrato nell'area dei Campi Flegrei, dopo, appunto, quello del 13 marzo scorso.

Nell'area dei Campi Flegrei il bradisismo è un fenomeno caratterizzato da lenti movimenti verticali del suolo, tipicamente legati all'attività vulcanica. Questo fenomeno si manifesta attraverso fasi di sollevamento e abbassamento del terreno, spesso accompagnate da attività sismica.​ L'attuale crisi bradisismica, iniziata nel 2005, ha prodotto un sollevamento massimo di circa 140 cm nell'area centrale della caldera, misurato a circa 500 metri a sud del Rione Terra di Pozzuoli. Questo sollevamento è stato accompagnato da un aumento della sismicità, con eventi di magnitudo significativa registrati negli ultimi anni, tra cui il terremoto di magnitudo 4.4 del 13 marzo 2025 seguito da quello del 13 maggio di pari entità. ​L'attività bradisismica e gli eventi sismici nell'area dei Campi Flegrei sono strettamente correlati, con il sollevamento del suolo che spesso precede o accompagna periodi di maggiore sismicità. La qualità delle costruzioni in Italia non sempre rispecchia la vulnerabilità del territorio perché gran parte del patrimonio edilizio è stato realizzato prima che le normative antisismiche fossero introdotte o aggiornate, con edifici spesso privi di adeguati rinforzi strutturali. Oggi sono disponibili tecnologie anche molto innovative che coprono ogni fase del processo edilizio, dalla progettazione alla manutenzione.

Tra gli strumenti più innovativi troviamo i sistemi di rilievo avanzati, come i droni equipaggiati con sensori LiDAR e le stazioni totali robotizzate che permettono di acquisire dati estremamente precisi su terreni ed edifici esistenti. Per le indagini geognostiche, l’uso di georadar e tomografie elettriche consente di analizzare la composizione del sottosuolo e prevenire rischi strutturali. Altri strumenti molto efficaci, più afferenti all’ambito del BIM (Building Information Modeling), consentono di creare un gemello digitale dell’edificio che può essere integrato con informazioni su materiali, impianti e prestazioni energetiche, migliorando la progettazione e riducendo errori in cantiere. Vi sono poi piattaforme dedicate al monitoraggio strutturale che si stanno affermando nel nostro settore e possono giocare un ruolo fondamentale: sensori IoT e tecnologie basate su intelligenza artificiale permettono di monitorare in tempo reale lo stato di salute degli edifici rilevando cedimenti, vibrazioni anomale o degrado dei materiali e segnalando pericolose derive nel comportamento di una struttura. L’integrazione di queste tecnologie non solo aumenta la precisione nella costruzione, ma contribuisce a una gestione più efficiente e sostenibile del patrimonio edilizio, riducendo i costi di manutenzione e migliorando la sicurezza degli edifici nel tempo.

Le Norme Tecniche per le Costruzioni (2018) dedicano una sezione specifica alla verifica e al miglioramento sismico delle strutture esistenti, riconoscendo che intervenire su edifici già costruiti è molto più complesso rispetto alla progettazione di nuove opere. Ma, oltre al miglioramento delle strutture esistenti, è cruciale la pianificazione urbanistica basata su criteri geologici e sismici. Limitare nuove costruzioni in aree ad alto rischio e favorire la delocalizzazione di insediamenti particolarmente vulnerabili potrebbe ridurre in modo significativo l’esposizione al pericolo. Come emerge sempre in questi casi, servirebbe un piano nazionale più incisivo per rendere obbligatorie e sistematiche le valutazioni di vulnerabilità e garantire fondi adeguati per gli interventi necessari. Le verifiche di vulnerabilità, la progettazione di interventi di adeguamento o miglioramento, la valutazione dello stato di salute di una struttura e anche il progetto di una nuova opera sono tutte attività dove la digitalizzazione può offrire un contributo significativo al miglioramento della qualità del costruito.

Leggi l'articolo