BIMSummit 2013

 

Il BIM per la filiera delle costruzioni: la migliore soluzione per efficientare e risparmiare

Con un’affluenza di 200 esperti, professionisti e studiosi si è svolto il 6 marzo 2013 a Milano, alla Fast (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche), il BIMSummit, organizzato dalla società Harpaceas (partner tecnologico del mondo delle costruzioni). Approfondire le applicazioni del Building Information Modelling (BIM) interessava (e interessa tuttora) non solo perché questa metodologia di “governo” dell’intero processo (oltre ovviamente di modellizzazione della progettazione e della costruzione) si stava già affermando nei Paesi più sofisticati (a cominciare dalla Gran Bretagna che l'aveva introdotto nelle norme di qualificazione dei contraenti con la pubblica amministrazione) e anche perché nella gravissima crisi che l’Italia stava attraversando ogni sforzo di efficientamento (e risparmio) risultava prioritario.

BIMSummit_2013

Paolo Odorizzi - Direttore Tecnico presso Harpaceas - ha illustrato i criteri di successo per l’adozione della metodologia BIM: le definizioni, i vantaggi e gli ostacoli all’implementazione. E ha lamentato tra questi ultimi: la mancanza di risorse umane addestrate sul tema del BIM, dovute all’assenza di scuole di formazione, la limitata disponibilità all’interoperabilità, il mancato riconoscimento del valore contrattuale del modello e un'infrastruttura Internet spesso non adeguata.

Pietro Baratono, provveditore alle Opere Pubbliche per la Lombardia e la Liguria, ha riconosciuto che il BIM è un investimento a lungo termine, utile per la pubblica amministrazione a dar sostanza a una programmazione/progettazione per obiettivi.

Giovanni Marroccoli ha illustrato l'approccio sfruttato dalla multinazionale Bovis Lend Lease nella gestione di commesse complesse. Sul fronte della gestione aziendale Mario Caputi, responsabile scientifico dell’Osservatorio Ict nel Real Estate, ha affermato che il BIM è prima di tutto un supporto al cambiamento culturale e organizzativo nelle aziende e gradualmente assorbirà tutte le “business solutions”. Delle esperienza nella progettazione hanno parlato, Paola Pontarollo e Simone Villa (Starching), mostrando come si arrivi a livelli di progettazione (architettonica) esecutiva che permettono maggiori certezze per i committenti che li mandano in gara, mentre Sabatino Tonacci (Exa Engineering) ha notato con soddisfazione che un investimento, seppur oneroso, permette di far sì che forme progettate anche complesse siano costruibili. Sul fronte delle costruzioni Luca Benetti (Stahlbau Pichler) con specifico riferimento alle strutture metalliche, ma anche alle facciate continue, ha illustrato come il BIM consista in una piattaforma 3D di supporto ad attività integrate di tipo cad-cam.

Il successivo dibattito è stato aperto da Angelo Ciribini professore all’Università di Brescia, ateneo impegnato nella promozione del BIM planning, sull’esempio britannico, affinché diventi parte di una politica industriale (nelle costruzioni) che valuti al meglio gli investimenti prima di tramutarli in programmi e in progetti. Gli ha fatto eco Bruno Finzi, presidente del Collegio Ingegneri e Architetti, ricordando che per coinvolgere la pubblica amministrazione dovrà prima esserci una corsa degli operatori a dotarsi delle competenze BIM analogamente a quanto avvenne quando furono introdotti i sistemi qualità. Quanto alla diffusione di questa cultura l’impegno del Saie (Salone Internazionale Industrializzazione Edilizia) è stato espresso da Andrea Dari. Per le associazioni di categoria in rappresentanza di Acai (Associazione Costruttori Acciaio) Marco Perazzi ha raccomandato agli imprenditori che adottano il BIM un sano bilancio costi/benefici. A nome dell’Oice (associazione delle organizzazioni italiane di ingegneria) Luca Lacchini (Techint) ha spiegato che l’impiantistica ha fatto da battistrada costruendosi ad-hoc strumenti BIM che adesso possono essere proposti anche nelle costruzioni edili e civili. Quanto all’Ance (Associazione Costruttori Edili) Alberto Pavan, coordinatore scientifico del progetto di ricerca nazionale “Innovance” ha annunciato con soddisfazione una sequela di norme Uni per l’applicazione del BIM che, una volta tanto, originano dal mondo delle costruzioni e Angelo De Prisco (Conteco) ha concluso che, lungi dallo “svuotare” la validazione di progetto, il ricorso al BIM avrebbe permesso di affinare l’interfaccia tra progettisti e costruttori (e loro filiera) in possesso di un linguaggio comune.

Video BIMSummit 2013

Prof. Aldo Norsa

Docente Università
IUAV di Venezia, Estensore del Rapporto 2012 sull'Imprenditoria del
Progetto

Ing. Paolo Odorizzi

Direttore Tecnico presso Harpaceas

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