ANCE e Francesco Rutelli insieme per “Città nel futuro 2030 – 2050”: adattamento climatico, governo delle acque, trasformazione urbana ed emergenza abitativa sono urgenze da affrontare con misure tempestive e una nuova programmazione della città.
Si terrà dal 7 al 9 ottobre, alla Camera (nella mattinata del 7) e al museo Maxxi di Roma nei giorni successivi, la Conferenza “Città nel futuro 2030 – 2050” promossa dall’associazione nazionale dei costruttori e diretta dall’ex sindaco di Roma Francesco Rutelli “per cogliere le grandi sfide trasformative che città e territori italiani non possono perdere”. Adattamento climatico, governo delle acque, trasformazione urbana e dignità dell’abitare non sono solo urgenze da affrontare ma anche opportunità “per creare filiere produttive, lavoro e qualità urbana”. Questi gli argomenti al centro della tre giorni di incontri, dibattiti e proposte che vedranno alternarsi diversi attori del sistema, molti dei quali preoccupati per il timore che i 14 miliardi di Pnrr (su 25 complessivi) con cui il governo vorrebbe finanziare misure di aiuto e sostegno alle imprese colpite dai dazi trumpiani possano mettere a rischio i fondi per le emergenze e lo sviluppo che dovevano confluire in nuovi piani di riforme e investimenti per la casa, l’acqua e la rigenerazione urbana. Sempre su questo tema si terrà in concomitanza al Maxxi anche la rassegna Città in Scena promossa da Mecenate 90, con la presentazione di progetti di rigenerazione urbana anticipata da tappe territoriali di avvicinamento all’appuntamento nazionale che coinvolgono Alghero e Latina, oltre alle tappe tematiche che saranno dedicate alla rigenerazione di aree abbandonate di proprietà pubblica (Firenze), e a progetti di rigenerazione in cui l’arte ha giocato un ruolo fondamentale (Brindisi). Secondo dati ANCE, i prezzi delle case nella Ue tra il 2015 e il 2023 sono aumentati del +48%. Anche gli affitti sono diventati più onerosi: tra il 2010 e il 2022 sono cresciuti del +18%. In Italia circa 1 milione e mezzo di famiglie vive in situazione di disagio abitativo, secondo i dati Federcasa. Nel nostro Paese, poi, solo il 3,8% delle famiglie vive in abitazioni di edilizia sociale pubblica, una quota nettamente inferiore rispetto a quella di molti Paesi europei. Da non dimenticare l’emergenza climatica con il 94% dei Comuni italiani a rischio frane, alluvioni ed erosioni costiere. Circa 30 mila km di vie d’acqua sono tombate e circa 1 milione di km di rete fognaria per gestire le acque reflue urbane. “Se non si creano prospettive e condizioni economico-sociali solide, se non si lavora per una Ue attrattiva per i giovani non saremo in grado di affrontare le crisi che abbiamo davanti”, ha dichiarato Federica Brancaccio. In particolare, ha proseguito, “sulla città abbiamo bisogno di un nuovo quadro di regole e strumenti per favorire rigenerazione e trasformazione e invece ancora una volta rischiamo di stare fermi. Per la casa ci vuole un grande piano sul modello del Pnrr con regole e risorse”.