15 MAGGIO 2025

Una consultazione internazionale per salvare Venezia: la proposta di Carlo Ratti, Curatore della 19. Mostra Internazionale di Architettura

by Ufficio Stampa Harpaceas

In occasione dell’apertura della Biennale di Architettura di Venezia 2025, in programma dal 10 maggio al 23 novembre, dal titolo Intelligens. Natural. Artificial. Collective, Andrea Rinaldo, scienziato veneziano vincitore dello Stockholm Walter Prize (il “Nobel dell’Acqua”) lancia un allarme: Venezia rischia di marcire.

In un recente studio coordinato dalla Professoressa del Politecnico di Zurigo Sonia Seneviratne e sviluppato nel quadro della Biennale di Architettura 2025, si esplora il futuro della laguna: Venezia, con il suo ricco patrimonio culturale e il suo ecosistema lagunare unico, si trova ad affrontare rischi crescenti dovuti ai cambiamenti climatici. Lo studio esamina le sfide ambientali più urgenti della città, in particolare l'aumento delle temperature, l'innalzamento del livello del mare e gli eventi alluvionali estremi. Valuta inoltre l'efficacia e i limiti delle attuali misure di adattamento, come le barriere del MoSE e le soluzioni di raffreddamento. L'obiettivo dell’analisi condotta dal Politecnico di Zurigo è quello di sintetizzare le recenti ricerche sulla vulnerabilità di Venezia nei confronti degli impatti dei cambiamenti climatici e sulle possibili strategie locali e globali di mitigazione e adattamento. Contestualizzando le sfide di Venezia all'interno delle tendenze climatiche globali, lo studio sottolinea l'urgente necessità di un'azione coordinata per salvaguardare il futuro della città. Carlo Ratti, architetto e Curatore della 19. Mostra Internazionale di Architettura, in un editoriale pubblicato dal Corriere della Sera lo scorso 8 maggio, rilancia la proposta fatta da Rinaldo di una consultazione aperta per Venezia. L’idea scaturisce da un estratto dell’intervento dello scienziato veneziano che delinea una minaccia: le sempre più frequenti chiusure del MoSE, conseguenza dell’innalzamento del livello dei mari, porteranno nei prossimi decenni a un cambio dell’ecosistema della laguna e alla progressiva sparizione del suo uso marittimo. Senza interventi, da quell’alterazione deriverà un graduale sfaldamento degli edifici esponendo in questo modo Venezia al rischio di marcire. L’idea lanciata da Rinaldi, e ripresa da Ratti, è di organizzare una consultazione internazionale per raccogliere le idee sulla città (come avvenne tra il 2007 e il 2008 a Parigi con il progetto Gran Paris). Una città afflitta da due grandi problemi: il MoSE, appunto, e il turismo. In uno scenario prudente di emissioni nell’atmosfera, con le regole odierne, le barriere potrebbero restare chiuse per circa 260 giorni all’anno, separando la laguna dal mare Adriatico. Limitando le chiusure si andrebbe incontro al rischio individuato da Rinaldi. Per quanto riguarda la voce turismo, Venezia si sta svuotando dei suoi abitanti. Appena 50.000 i residenti, sopraffatti dai turisti che, seppur tassati all’ingresso, non diminuiscono mai. Così però la città rischia di scomparire, e questa non è una bella notizia: Venezia è emblematica perché qui, più che altrove, il cambiamento climatico rappresenta un concreto danno in tempi brevi. L’idea della consultazione, aperta a architetti, urbanisti e studiosi di tutto il mondo può aiutare a individuare soluzioni da implementare nei prossimi anni. Le città sono un bene comune, l’interesse di studiosi e cittadini può fare la differenza.

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